Senza istruzioni-Con istruzioni!
Se c’è un punto saldo che ho imparato in questi anni di laboratori è che, come in quasi ogni aspetto della vita, non c’è solo un modo giusto di fare le cose.
Me lo insegnano tanto i bambini più piccoli che imparano a utilizzare un cavo coccodrillo con pazienza, quanto i ragazzini che costruiscono il loro primo robot usando Lego WeDo 2.0.
Quando ho proposto il kit per il percorso al Centro di Aggregazione Street Up ero dubbiosa soprattutto a proposito dell’età dei partecipanti: tutti adolescenti, o quasi, che forse avrebbero trovato troppo facile e noioso assemblare Milo e programmare i suoi movimenti.
Ho quindi pensato di lasciare campo libero alla fantasia e alla curiosità dei ragazzi per almeno le prime due lezioni: una volta spiegato il funzionamento del software e fissate un paio di “regole” sull’importanza di condividere tutti i momenti della costruzione (anche i più divertenti!) con i compagni, ho rimesso a loro ogni decisione.
Il risultato è che i gruppi hanno autonomamente scelto cosa realizzare, senza minimamente lasciarsi influenzare dalle istruzioni presenti sul tablet, senza quasi guardare le proposte del programma, andando per tentativi, modificando i risultati quando necessario, chiedendo consigli e, soprattutto, “incontrandosi alla fine del laboratorio”.
Cosa intendo?
Intendo che ogni robot ha interagito sia con l’ambiente circostante sia con le altre costruzioni, dando vita a sfide di velocità tra automobili (la Dunebaggy di Zac e Matteo ha gareggiato con la Spaccaossa Mk2 di Ariel e con la Bestia di Marco) e a “scambi di sguardi” fra robot e inventore, come quelli tra Gianluca e il sensore del suo SpyRobot 007.
Per quanto riguarda l’uso delle istruzioni, invece, ci è venuto in aiuto lo Spirografo, uno dei progetti in assoluto più amati degli ultimi anni, sia dai ragazzi sia da me che lo propongo ogni volta che ne ho l’occasione!
Credo che questa macchina rappresenti un ottimo pretesto per parlare di molte cose e affrontare diversi argomenti: dall’arte alla geometria, passando per la meccanica e le scienze naturali.
La costruzione dello Spirografo non è semplicissima, richiede infatti concentrazione e precisione, due requisiti non sempre scontati in un gruppo di adolescenti curiosi e vivaci. Come spesso accade c’è chi è andato dritto verso l’obiettivo con poche distrazioni, chi ha messo in stand by l’assemblaggio per dedicarsi alla conclusione in un secondo momento, chi ha dovuto correggere errori apparentemente piccoli e insignificanti che, in realtà, possono rappresentare un vero e proprio blocco per i movimenti millimetrici del braccio.
Mancano ancora due incontri al termine del percorso Street Lego, a partire da quello di stasera, durante il quale ci cimenteremo nella costruzione di macchine volanti.
Come?
Con e/o senza le istruzioni, perché in questa avventura quello che conta non è raggiungere perfettamente la meta, ma affrontare insieme la strada!