Touch – Arte da toccare: la Festa!
La settimana scorsa, nel cortile della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola , si è svolta la festa finale del progetto Touch – Arte da toccare di cui vi abbiamo già raccontato qui.
Una mattina molto emozionante, trascorsa in compagnia dei duecento bambini che hanno preso parte a questa avventura, fatta di gite alla scoperta del meraviglioso allestimento di Palazzo Spinola, laboratori in classe, visite al MadLab 2.0, a Dialogo nel Buio e culminata con la riproduzione 3D di sedici opere scelte tra quelle custodite al museo.
La festa per le scuole ha previsto l’esposizione dei disegni realizzati dai bambini e dei corrispettivi oggetti stampati, affiancanti da una piccola stampante 3D in funzione. Ai saluti delle autorità e dei partner coinvolti, coordinati dalla Cooperativa il Laboratorio, capofila del progetto, sono seguiti due laboratori destinati ai bambini, uno dedicato ai segni e alle loro potenzialità nella modellazione dell’argilla e uno alla robotica umanoide, un incontro ravvicinato con il robot Nao.
Il giorno della restituzione è stato anche l’occasione per consegnare a tutte le classi un a coloratissima chiave stampata 3D per ogni alunno, un simbolo che richiamasse i concetti di apertura e inclusione e contemporaneamente si collegasse alla parola Open, nome del bando di Compagnia di San Paolo che ha sostenuto tutto il progetto sin dall’inizio.
Solo qualche giorno prima Touch – Arte da Toccare aveva raggiunto un grande risultato: facendo testare a tre persone con disabilità visiva alcune delle opere stampate, affinché il feedback del pubblico più direttamente interessato dal progetto potesse contribuire a migliorare il lavoro previsto nelle fasi successive. La risposta è stata ottima, al tatto gli oggetti sono risultati efficaci e l’emozione sul volto di chi provava a percepire i particolari con i polpastrelli ha contagiato subito tutti, compresi gli operatori e la direttrice del museo.
Uno degli aspetti più importanti per le linee guida del bando era l’engagement culturale, un coinvolgimento che non si traduce solo nell’aumento delle visite nei luoghi d’arte, ma anche (e soprattutto) nello sviluppo di una maggiore consapevolezza, in particolare per il pubblico più giovane, dell’importanza del patrimonio e dell’accessibilità ad esso.
L’inclusione, il museo come spazio di incontro, la collaborazione come mezzo per conoscere e approfondire la storia di una città, la tecnologia a servizio della società, sono tutti aspetti che concorrono alla crescita dell’engagement culturale.
La strada che Touch – Arte da Toccare ha seguito fino ad ora è sicuramente difficile, lunga, ma senza dubbio è quella giusta!