Make(y) your Pond alla First Lego League 2018!

Eccoci con il racconto del  secondo laboratorio preparato in occasione della semifinale genovese della First Lego League: il titolo è Make(y) your pond, i protagonisti assoluti sono Makey Makey e gli animali che vivono nello stagno.

Ispirata da un’attività che ho organizzato poche settimane fa al Museo di Storia Naturale Giacomo Doria, ho incentrato tutto il laboratorio sulla costruzione di alcuni abitanti tipici dell’ambiente palustre (zanzare, aironi, fenicotteri…), invitando i bambini a scegliere i materiali in libertà, ma facendo sempre attenzione alla loro conduttività elettrica.

Un’altra delle caratteristiche che gli animali dovevano possedere era legata alla dimensioni: non avendo a disposizione degli stagni molto grandi abbiamo dovuto contenerci, ma i risultati sono stati comunque ottimi!

Terminata la parte più creativa ci siamo dedicati all’analisi della programmazione Scratch: l’obiettivo del laboratorio (oltre, come sempre, alla sensibilizzazione sui temi del riciclo e della sostenibilità ambientale) era la scoperta di un habitat naturale particolare e l’ascolto dei versi degli animali che lo popolano. Dopo aver osservato, quindi, quali blocchi colorati compongono la semplice programmazione, abbiamo testato fenicotteri, aironi, cigni, zanzare collegandoli a Makey Makey e posandoli sul pelo dell’acqua nei nostri stagni.
Non appena la parte conduttiva dell’animale toccava l’acqua, dalle casse del computer si levavano rumori di ogni genere: ronzii, starnazzii e persino il verso della tartaruga, che confesso anche io di aver scoperto in occasione di questi laboratori.

Ma come era collegato lo stagno a Makey Makey? Come faceva, cioè, a chiudersi il circuito?
Beh, per realizzare la pozza d’acqua ho scelto due teglie in alluminio, che garantissero conduttività perfetta. Ai bordi ho agganciato i cavi coccodrillo, a loro volta attaccati alla messa a terra di Makey Makey. In questo modo i bambini potevano semplicemente prendere il loro animale, connesso a uno dei tanti tasti disponibili sulla piastrina, e scegliere se “pucciarlo in acqua” per sentire il verso corrispondente o  posarlo su uno dei sassi che affioravano, all’asciutto e in silenzio!

La realizzazione dello stagno, ovviamente, è a vostra discrezione. Io vi consiglio di usare anche fiori e foglie di stoffa galleggianti, per rendere più simile al reale l’ambientazione.
Se dalla vostra avete anche il tempo, perché non far costruire l’habitat ai bambini stessi?

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *