Contatto!

La mia prima volta da proponente al Festival della Scienza è stata nel 2005, con Scuola di Robotica avevamo organizzato una conferenza sulla robotica sottomarina.
La mia prima missione per conto di SdR nell’ambito del Festival fu riempire con 500 studenti sala del maggior consiglio, una suggestiva e bellissima sala di Palazzo Ducale a Genova. Contattai decine di scuole, conobbi docenti e studenti e quel giorno che coincideva con l’ultimo giorno di festival mi ritrovai circondato da studenti. Ero seduto in prima fila, con una improbabile giacca blu, delle scarpe gialle e delle calze rosa.

A parlare famosi robotici sottomarini. E io emozionato ad ascoltarli. 

Da quel giorno sono passati 12 festival, che provo a riassumervi con i titoli dei laboratori che abbiamo organizzato in questi 12 anni, ovviamente non saranno in ordine cronologico:

I robot del mare, i robot del cielo, Nature’s Fury, SuperSensi, Robot in Equilibrio, Lo zoo dei robot, Master Robot, Il tempo delle cose,  Sherlock a Robotville, Copioni e Copiati, L’ape Bussola, Quanto sono attraente in rete. Tutti laboratori e mostre molto diversi fra loro, perché per noi il Festival è un modo per sperimentare qualcosa che non abbiamo mai fatto. 

Ma tutti questi laboratori hanno in comune una cosa, la nostra “sovra eccitazione”.

Nel giorno di allestimento che precede l’inizio del Festival ecco presentarsi Davide, compagno di tutte le avventure che vi ho elencato sopra, con il suo solito vocione tonante ma qualche decibel più su.
“Bisogna Caricare” mi urla nell’orecchio.
Sono le 9 e a noi sembra di non avere le idee chiare, come sempre. In verità, come sempre mancano le presentazioni, i volantini arriveranno giusti giusti il primo giorno, sembra sempre a poche ore dall’allestimento che manchi tutto, ma il Ducato che ci aspetta fuori si riempie veloce. Ci sono tanti amici e collaboratori di SdR a caricare.

Poi c’è il momento in cui Davide ed io facciamo il punto.
Lo facciamo camminando per la location, ogni anno nuovo con nuovi vantaggi e nuove sfide da risolvere. Come sempre Davide mi dice “non ne so niente” ma ho foglietti e appunti che dimostrano che i nostri laboratori sono stati progettati insieme e non solo da noi due.

In fase di progettazione dovreste vedere la faccia di tutti i miei colleghi quando leggiamo quello che avevo scritto a Febbraio, nel momento in cui bisogna mandare le proprie idee. Presentate sempre allo scadere del bando (e allo scadere intendo allo scadere del bando che di solito è posticipato) con una scrittura “creativa” notturna.

E così scopriamo le cose che avevo scritto mesi prima e ci mettiamo le mani dei capelli. 

A inizio progettazione del laboratorio ci siamo detti ci servono 6 makey makey…ma non li abbiamo! E così nei miei appunti ritrovo un nervoso “ordinare makey makey”, una scritta cancellata alla fine delle due ore di brain-storming in cui abbiamo scoperto tutti insieme che ne basta uno!

Eravamo rimasti alla mattina dell’allestimento. Io e Davide a fare il punto. E questo è il momento che mi piace di più, quello in cui le cose che abbiamo pensato e progettato iniziano a prendere forma.
Quest’anno a fare il punto c’erano anche Elena e Andrea G. perché più condividiamo le idee più migliorano.
E intanto intorno a noi vedi gli animatori che si trasformano in “camalli” e insieme a noi trasportano miliardi di cose, e quando abbiamo finito il “trasloco” dove tutti vedono un ammasso disordinato di oggetti noi vediamo l’allestimento finito.

Negli anni abbiamo imparato che “less is more” e così siamo diventati bravissimi a scegliere pochi elementi su cui basare i laboratori. 

Poi c’è la formazione agli animatori del festival. Alcuni di loro crescendo ora lavorano per noi e ricordano il giorno della formazione. In cui io “sbuffo”, dichiaro di non aver pronto nulla e poi faccio la solita domanda “che squadra tifi?”
E poi c’è il primo giorno. Da tradizione, perché seppur io mi senta un anarchico puro in certe cose le tradizioni sono importanti, Davide ed Io domani apriremo il nostro Festival. Nostro perché apriremo il nostro laboratorio, Contact City, nostro perché quando fai il festival lo senti un po’ tuo.

Lo apriremo come sempre. 
Non sapendo bene cosa succederà. 

Ieri Davide mi ha detto con il solito vocione “alcune cose me le sono perse”, “anche io” – penso.
Mentre scrivo questo editoriale, che poi è un un bentornato affettuoso al Festival, mi viene in mente che siamo cresciuti tanto. Così tanto che la presentazione che domani useremo è già pronta. E non l’ho fatta io di notte.
L’ha fatta Andrea Germinario che due anni fa abbiamo conosciuto come uno dei nostri chef di Master Robot e oggi dopo quella esperienza è entrato a far parte della famiglia di SdR. Anche questo è Festival, ritrovarsi catapultati in un laboratorio caotico e pasticcione (ma divertentissimo) e subito dopo (non proprio subito!) ritrovarsi a lavorare tutti i giorni nei nostri laboratori!

E se vi state chiedendo che c’entra il titolo con questo editoriale? Beh è il tema del Festival e noi parleremo dal 26 ottobre al 5 Novembre per l’appunto di Contatti, ovviamente a modo nostro! 

Buon Festival!

P.S. Qui l’album fotografico, come sempre in divenire!

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