BookBot: Il Cerchio
Dave Eggers, è uno scrittore speciale.
Uno dei miei preferiti. Se non sapete chi sia, vi chiedo di guardare questo video, 4 minuti di un TED Talk di Eggers.
Scoprirete che è figlio di insegnanti e che ha fondato 826 Valencia.
Ma è del suo libro Il Cerchio di cui vi voglio parlare. Eggers ci regala una moderna versione di “1984”, una versione riveduta e corretta, senza psico-polizia, senza dittature evidenti. In Il Cerchio i cittadini scelgono “consapevolmente” di essere continuamente sotto controllo, scelgono wearable device che monitorano il loro stato di salute per avere assicurazioni sanitarie migliori, scelgono di condividere tutto quello che fanno per influenzare loro stessi l’opinione degli altri (per finire ad essere influenzati dal numero di feedback che ricevono) scelgono di riprendere la loro vita ogni giorno per essere completamente trasparenti e incorruttibili.
Ma quella scelta non è una vera scelta.
Ed è su questa sottile linea di confine fra scelta consapevole e subdola dittatura di aziende private in grado di gestire miliardi di dati di miliardi di cittadini che si svolge Il Cerchio di Eggers.
Il racconto presenta persone che sono convinte di aver scelto la totale condivisione delle proprie azioni online fino a perdere il senso stesso delle azioni.
Il Cerchio ci racconta un futuro non troppo lontano, in cui lentamente e inesorabilmente lo scrittore ci presenta “compromessi” che tutti oggi saremmo pronti ad accettare. Compromessi che però sono e saranno alla base di veri e propri regimi dittatoriali non più basati sul voto ma sull’accettare di essere completamente monitorati dalla tecnologia.
Leggendo questo libro ho pensato al nostro progetto “Firewall” e alle lezioni da fare in classe basandosi su alcuni dei concetti che il libro illustra.
Credo che dalla terza classe della secondaria di primo grado fino all’ultimo anno delle superiori si possa usare questo libro a scuola. Credo che bisognerebbe usarlo per capire come questa fiducia e totale positivismo legato alle tecnologie potrebbe portarci a un totale controllo in mano a pochi, a una schiavitù di molti.
Credo che i docenti che leggono L’uomo di Latta potrebbero adottare questo libro in classe per ragionare insieme ai propri studenti sulle conseguenze dei feedback di Facebook, dell’invadenza di Google NOW, delle previsione dei percorsi degli iPhone e di molte altre cose. Che inconsapevolmente potremmo accettare pensando a comodità e semplificazioni del quotidiano ma che in un futuro prossimo potrebbero essere l’amo per sistemi che non rispettano l’essere umano, che non lo pongono al centro della propria progettazione.
Spero che molti docenti possano adottare questo libro in classe, la scrittura scorrevole e piacevole farà pensare a un libro leggero, ma pagina dopo pagina sarete travolti dalle conseguenze di troppi compromessi che la società odierna accetta senza consapevolezza alcuna.