Progetto Firewall: le parole di Stefania Operto

BertaniReflex1-16Come ormai sapete bene, Firewall: giovani pronti a navigare! è un progetto reso possibile grazie al contributo della Compagnia di San Paolo, coordinato dalla sociologa Stefania Operto e realizzato da diversi soggetti con capofila Scuola di Robotica. Nasce per promuovere l’uso consapevole della rete Internet e dei nuovi media, strumenti sempre più diffusi ma non sempre utilizzati con un’adeguata conoscenza degli effetti di azioni semplici e quotidiane come condividere online informazioni o immagini. Oggi vi lasciamo con le parole e le considerazioni di Stefania, la collaboratrice di Scuola di Robotica che ha ideato, organizzato e seguito fino all’ultimo il progetto.

<<L’esigenza di discutere di questi temi>>, spiega Stefania Operto, <<nasce dalla cognizione che i giovani, ma anche gli adulti, fanno un uso importante di tutti gli strumenti tecnologici per comunicare, esponendosi, talvolta, a comportamenti a rischio derivanti dalla condivisione, ad esempio, di informazioni personali e spesso in modo inconsapevole. Nei laboratori che realizziamo noi cerchiamo di lavorare su diversi obiettivi didattici e formativi: stimolare un uso consapevole di Internet e delle nuove tecnologie – social network, sistemi e applicazioni di messaggistica istantanea – nel rispetto di se stessi e degli altri; riflettere sulle implicazioni, anche legali, derivanti dalla condivisione di immagini e informazioni proprie e di altri; informare sui temi della web reputation e sull’importanza di essere coscienti degli effetti delle “tracce digitali” e di come la privacy viene trattata in rete; acquisire consapevolezza sulla percezione e la rappresentazione della propria identità digitale, al fine anche di prevenire situazioni di disagio; fornire strumenti tecnologici a supporto di una navigazione competente e sicura>>.
<<Esistono ormai moltissime ricerche su questi temi>>, continua Stefania Operto. <<I social network ci conoscono meglio dei nostri amici e familiari e a questo risultato è giunto un gruppo di ricercatori dell’Università di Cambridge che ha dimostrato come i “mi piace” che si mettono, ad esempio, su Facebook descrivano il carattere delle persone meglio di quanto possano fare gli amici e i parenti più vicini. A queste azioni non corrisponde, però, sempre la conoscenza adeguata degli effetti derivanti dalla condivisione di informazioni personali tramite Internet. I laboratori che abbiamo realizzato hanno avuto un’ottima partecipazione da parte dei ragazzi e delle ragazze e siamo molto soddisfatti dei primi esiti>>.
I laboratori, della durata di tre ore, sono realizzati con metodologie interattive che impegnano i ragazzi e le ragazze in modo attivo. Ci spiega Stefania Operto: <<Con l’ausilio di un set fotografico i giovani sono coinvolti in un gioco cooperativo che, partendo da una riflessione sulle emozioni e sulla comunicazione attraverso il mezzo tecnologico, rappresenta lo scenario per riflettere sui temi della navigazione consapevole. La discussione e il confronto sono guidati e condotti da un team di formazione multidisciplinare composto da facilitatori, tecnici informatici ed esperti, in uno spazio aperto con dinamiche non formali che favorisce la partecipazione attiva, la discussione e il confronto tra i ragazzi, le ragazze e i formatori>>.
<<Accanto ai laboratori e ai seminari il progetto Firewall: giovani pronti a navigare! prevede la realizzazione di un’articolata attività di ricerca finalizzata a valutarne l’efficacia. Tra le varie azioni è presente anche una fase di indagine rivolta a tutti i giovani coinvolti nei laboratori. I primi risultati sono confortanti nel proseguire questo percorso e, dall’analisi dei dati che abbiamo finora raccolto con i questionari somministrati al termine dei laboratori, emerge che i ragazzi apprendono l’importanza di essere vigili e attenti. Ricordo, tra i tanti, in particolare un commento di un ragazzo che ha scritto questa frase, sintetica ma efficace: “La vita è fatta da internet. Niente privacy, molti rischi”. A mio parere il web è uno strumento eccezionale ma, al pari di altri strumenti, va usato con accanto il manuale di “istruzioni per l’uso consapevole”>>.
<<Il progetto prevede laboratori e incontri sia per i ragazzi sia per gli adulti. Naturalmente l’approccio metodologico con gli adulti è differente, anche se i temi della sicurezza sono fondamentalmente trasversali, poiché anche per gli adulti esistono rischi derivanti dalla pubblicazione su Internet di informazioni personali. Con gli adulti trattiamo le tematiche utilizzando una metodologia multidisciplinare che prevede interventi di vari esperti che affrontano il tema in tutti i suoi aspetti: psicopedagogico, sociale, educativo, tecnologico. Inoltre, portando esempi pratici, coinvolgiamo i partecipanti attraverso le loro dirette esperienze per sensibilizzare e fornire strumenti per prevenire i rischi associati all’uso non corretto del web. Questi incontri sono rivolti a tutti: adulti, famiglie, genitori, nonni, insegnanti, formatori, educatori, operatori>>.

 

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