Meno male
Meno male che sono arrivati i bambini di Monica e Rosa. Meno male che quel mercoledì c’è stato il sole e la luce ha invaso tutto il porto.
Meno male che la chiatta era libera e ci ha accolti come sempre con il suo calore e i suoi colori allegri.
Meno male che le api robotiche hanno funzionato (quasi) tutte senza intoppi e che i tappeti hanno arredato la sala come fosse stata casa.
Meno male che sono arrivati i bambini di Monica e Rosa portando negli zainetti un pacco di sincerità.
“Meno male che non sono disabile” ha detto a una compagna un bimbo con la tuta grigia.
“Perché?”, ha risposto lei.
“Così” ha detto lui, “Perché, tu sei disabile?”.
“No, no”.
“Meglio, andiamo?”.
Meno male che sono arrivati i bambini di Monica e Rosa con i loro disagi e le loro difficoltà, ma anche con la loro solidarietà istintiva, con il loro spirito di collaborazione e le loro intuizioni geniali.
Meno male che sono arrivati i bambini di Monica e Rosa, con Monica, Rosa e le altre maestre, così attente al valore dell’attività come momento di scambio, della parola come attimo di verifica, della domanda come opportunità di apprendimento.
Meno male.