Questo è mio! E altri racconti…
Oggi vorrei raccontarvi un po’ dell’esperienza con i più piccolini. Sono proprio un bel gruppetto di bambini vivaci ed interessati di prima, seconda e terza elementare.
Il primo incontro, dovendo un po’ conoscerci, lo abbiamo iniziato con una favola…
… la favola “Questo è mio” di Lionni. Questa storia parla di tre ranocchie molto litigiose che non sanno godersi le cose che hanno perché non sanno condividerle. Quindi stabiliamo tutti insieme che la parola d’ordine del nostro corso sarà “CONDIVISIONE”! Perfetto, a questo punto continuiamo con le favole… ce n’è una che tutti conosciamo…quella dei tre porcellini. Ora vestiamo i panni di porcellino saggio e proviamo a costruire un muro molto resistente che sia in grado di sopportare le spinte del lupo! Sembra un compito facile, in realtà scopriamo che porcellino saggio era proprio un bravo costruttore. In classe nostra c’è solo un costruttore altrettanto bravo, Federico, che ha imparato il mestiere dal suo nonno…ma ora, grazie ai suoi consigli, siamo tutti capaci di costruire un muro molto robusto! Proviamo quindi a cimentarci con le leve e parliamo di equilibrio…costruiamo delle altalene anche molto complesse…ma che non sempre stanno in equilibrio!!
Nel secondo incontro continuiamo a costruire con i lego e ci interroghiamo addirittura sull’attrito! Chi sa cos’è l’attrito? Nessuno? Bene… allora facciamo un esperimento. Proviamo a sfregarci le mani l’una contro l’altra. Cosa succede? Sentiamo caldo. E se fra le due mani mettiamo un pennarello? Il caldo non c’è più….ecco più o meno spiegato cos’è l’attrito; è la forza che si sviluppa quando due superfici strisciano una sull’altra. Ora proviamo a vedere come si comporta l’attrito sui mezzi di trasporto. Scivolerà più velocemente ed andrà più lontano un mezzo con le ruote o un mezzo senza? Siamo tutti d’accordo che quello con le ruote funziona meglio perché….fa meno attrito! Però Matteo e Marco scoprono che anche il modellino con le ruote può soffrire per l’attrito…se schiacciamo troppo le ruote sullo scheletro del modellino! Poi andiamo a vedere se è più facile far ruotare due ruote collegate insieme da un solo asse o due ruote collegate a due assi separati. Qui le ipotesi sul perché funzioni meglio il secondo modellino sono le più svariate, ma alla fine Luca ipotizza che sia perché le due ruote collegate allo stesso asse devono andare alla stessa velocità…ecco perché è più difficile farle girare. Ed eccoci arrivati alla costruzione finale, una macchina con sterzo a cui far fare piste e gincane a nostro piacimento!